CASTELLI DELLA LUNIGIANA






CASTELLO DEL PIAGNARO : (comune di Pontremoli) TEL। 0187।831439
Grazie alla sua Millenaria Storia, oggi la Lunigiana è una terra ricca di ricordi che si perdono nel tempo. Gli splendidi Castelli, ne sono un giusto esempio.

Il castello del Piagnaro si trova alla sommità del borgo di Sopra (detto anche Sommoborgo) ed insieme alle torri di Castelnuovo, Cacciaguerra e Seratti costituiva nei tempi antichi un più ampio sistema di difesa. Lo si raggiunge passando dal borgo omonimo che prende il nome dalla vicina cava di "piagne", pietre utilizzate per il rivestimento dei tetti delle case. L'ingresso originario era un tempo dotato di ponte levatoio e sulla sua sommità si trova uno stemma della famiglia de' Medici. Fu costruito attorno all'anno Mille dalla famiglia di origine longobarda degli Adalberti con funzione militare e per secoli rappresentò un luogo strategico per la difesa del borgo di Pontremoli dagli attacchi esterni. Più volte distrutto ad opera di truppe imperiali e dagli stessi pontremolesi per le discordie interne, fu sempre ricostruito per la sua posizione strategica che permetteva di dominare le strade del Bratello e della Cisa, di fondamentale importanza per i traffici commerciali medioevali. Come detto, la struttura della fortezza ha subito profonde modifiche nei secoli e nel 1329 fu distrutta da guelfi e ghibellini che si allearono contro l’odiato vicario di Ludovico di Baviera. La parte più antica che è possibile vedere oggi è il torrione semicircolare del 1400 posto a nord, mentre la parte mediana è il risultato di un rifacimento operato nei secoli XVII e XVIII. Un secondo nucleo di età posteriore posto più in basso comprende invece costruzioni con il tipico aspetto di caserma utilizzate per l'alloggio delle truppe. Il castello venne utilizzato con scopo militare fino al 1790, anno in cui il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo consegnò al Comune l'ultimo cannone per fonderne il bronzo e realizzare la campana civica. Fu successivamente utilizzato come sede di governatori militari e di nuovo come caserma fino ai primi anni del regno d'Italia, poi fu adibito ad abitazione di famiglie non abbienti e nel primo Novecento fu per questo considerato una sorta di ghetto, nel quale molti cittadini pontremolesi non misero mai piede. Dal 1975 gli ambienti della parte inferiore del Castello ospitano il Museo delle Statue Stele della Lunigiana.

estivo: MATTINO dalle 9:00 alle 13:00 e POMERIGGIO dalle 14:30 alle 18:30.BIGLIETTO : INTERO € 3,50 – RIDOTTO € 1,50 – PER gruppi SUPERIORI ALLE 10 UNITA’ E RAGAZZI da 6 a 10 anni € 1,50.Orario invernale: MATT: dalle 9:00 alle 12:00, POM: dalle 14:00 alle 17:00. SOLO in INVERNO CHIUSO IL LUNEDì.




CASTELLO DI MALGRATE :Malgrate è un borgo che sorge lungo la strada che collega Villafranca Lunigiana e Bagnone. Arroccato su un colle che ne esalta la posizione strategica di fronte al castello di Virgoletta, il castello Malaspina di Malgrate costituisce uno dei complessi medievali più scenografici della Lunigiana, con la sua caratteristica torre cilindrica alta ben 25 metri domina da secoli la valle del fiume Bagnone e le importanti vie di comunicazione appenniniche, della Garfagnana e della Cisa. Il castello di Malgrate in faceva parte della linea di difesa del territorio insieme ai castelli di Bagnone, Treschietto (quasi una sua copia), Apella, Comano, Castevoli, Verrucola, Casola, Viano e Minucciano di Garfagnana. Anche se le sue origini sono molto probabilmente anteriori, il castello si sviluppò dalla metà del XIII secolo e con la nascita del feudo indipendente nato dalla frammentazione dinastica dei marchesi Malaspina di Filattiera e divenne nel 1351 residenza del signore feudale. Si deve proprio ai Malaspina la costruzione del primo nucleo del castello costituito da una torre cilindrica affiancata da un edificio fortificato a pianta rettangolare. Successivamente vennero eseguiti lavori di fortificazione e a cavallo tra il XIV e XV secolo vennero edificate la cinta muraria trapezioidale dotata di merlatura guelfa e camminamenti di ronda, i contrafforti con gli archetti per il deposito del materiale di difesa e la nuova porta di accesso al borgo di Malgrate il cui posto di guardia fu collegato al castello (1566). Il dominio della potente famiglia terminò nel 1615, anno in cui Malgrate fu ceduto al governatore spagnolo di Pontremoli e nel 1641 ci fu un nuovo passaggio di proprietà per l’acquisto operato dai Marchesi Ariberti di Cremona che nel 1642 edificarono la cappella del castello dedicata a San Celso e completarono l’opera di restauro e fortificazione iniziato dai Malaspina convertendo la fortificazione in elegante residenza signorile. Nonostante questo l'aspetto di Malgrate è rimasto quello della classica fortezza medievale con cinta muraria a forma trapezoidale dotata di merlatura guelfa e mura scarpate, feritoie, torrette sporgenti agli angoli, camminamento di ronda e torre-mastio centrale. Sul lato ovest delle mura è ancora visibile la porta di accesso all'antico borgo che immette nella piazza sulla quale si affaccia il castello con la porta principale caratterizzata da un arco a sesto acuto e dalle ancora ben visibili le tracce per l'alloggio del primitivo ponte levatoio, oggi sostituito da uno in pietra.
L'intero complesso fortificato è stato recentemente sottoposto ad una eccellente opera di restauro ed in futuro il castello dovrebbe ospitare la banca dati informatizzata dei beni culturali della Lunigiana। ( comune di Villafranca) TEL। 0187।494400 (c/o Comune). APERTO AL
PUBBLICO DAL 22(07 FINO AL 31 AGOSTO. Tutti i gg ore: 9.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00. Dal 1 settembre fino al 20 incluso solo venerdì, sabato e domenica. Poi solo su prenotazione per comitive e scolaresche con visita guidata a pagamento.



FORTEZZA DELLA BRUNELLA :La Fortezza della Brunella, così chiamata per il colore della roccia su cui è edificata, occupa una posizione difensiva formidabile a dominio di Aulla, della confluenza del torrente Aulella con il fiume Magra, e dei sentieri che si immettevano sulla via Francigena in un punto chiave del suo tracciato: tra la costa lunense ed i valichi appenninici. Il nucleo originario risale probabilmente al XIII secolo, ma diverse sono le ipotesi riguardanti la data delle modifiche apportate alla struttura primitiva ed i committenti dell’opera: la prima vedrebbe far risalire il restauro alla fine del ‘400 per mano dell’allora signore di Aulla Jacopo Ambrogio Malaspina, la seconda riferisce della modifica della fortezza ad opera di Giovanni delle Bande Nere, stabilitosi ad Aulla nel primo quarto del XVI secolo, il quale avrebbe affidato il progetto ad Antonio da Sangallo il Vecchio. Una terza ipotesi individuerebbe invece il committente in Adamo Centurione, uomo d’affari genovese che divenne proprietario del feudo di Aulla nel 1543. Il complesso fortificato, eccezionale e compatto connubio difensivo tra strutture edificate e lo sperone di roccia su queste sorgono, costituisce la più efficiente struttura militare eretta sul territorio lunigianese. La possente costruzione quadrangolare è infatti caratterizzata da scelte architettoniche prettamente militari tipiche del XV secolo quando, in funzione delle nuove esigenze difensive, si intendeva trasformare i castelli, le fortezze e le mura urbane in funzione dell'offesa che le artiglierie d'assedio erano in grado di portare alle ridotte ed inadeguate antiche difese. Una poderosa cinta muraria esterna caratterizzata da un’ampia scarpa e da grossi puntoni angolari circonda il compatto mastio centrale. Il ponte levatoio, oggi passaggio fisso in mattoni, conduce attraverso uno stretto e lungo corridoio all'interno di un cortile che divide diametralmente l'edificio. Il pianterreno è articolato in una serie di saloni coperti da volte di differente grandezza e conservano grandi caminetti in pietra. Tra il XVII ed il XVIII secolo la fortezza di Aulla subì l’assedio dei gallo-ispani che portò alla sua occupazione per quattro anni dopo i quali tornò ai marchesi di Podenzana. Attorno al 1860, la fortezza fu venduta alla famiglia Waterfield che operò alcune modifiche per adibirla a residenza e dopo l’acquisizione della proprietà da parte dello Stato la fortezza venne nuovamente ristrutturata. Oggi la fortezza della Brunella è circondata da un parco botanico di grande interesse ed ospita il Museo di Storia Naturale della Lunigiana. (comune di Aulla) TEL. 0187.409077 – La Fortezza ospita il Museo di Storia Naturale della Lunigiana.Orario ESTIVO, aperto tutti i gg: MATTINO dalle 9:00 alle 12:00 e POMERIGGIO dalle 16:00 alle 19:00. parco: 9:00 – 19:30. Orario INVERNALE: MATT dalle 9:00 alle 12:00 – POM dalle 15:00 18:00. parco: 9:00- 18:30. CHIUSO IL LUNEDì.
BIGLIETTO: INTERO € 3,50 – RIDOTTO € 2,00 ( ragazzi da 6 a 14 Anni e over 60.



CASTELLO DI LUSUOLO :Il castello di epoca altomedievale si trova nel comune di Mulazzo (MS) domina l’antico guado del Magra e costituì importante difesa per il sottostante borgo e per l’antica pieve di S. Maria Assunta, detta “la Chiesaccia”, armonico esempio di costruzione romanica che fungeva da ospedale per i viandanti e i pellegrini. Distrutto dai genovesi nel 1449, fu nuovamente edificato e fortificato ai primi del XVII secolo dai fiorentini, sotto il cui dominio era stato definitivamente condotto. Della struttura originaria non rimane quindi praticamente niente ed il complesso attuale si caratterizza per il suo sviluppo articolato attorno ad un cortile trapezoidale con pozzo centrale sul quale si affaccia un loggiato con ambienti modificati in diverse epoche ed un imponente torrione. Il castello è attualmente in fase avanzata di restauro ed ospiterà il Museo dell'Emigrazione della gente di Toscana nel quale saranno raccolte le memorie di quanti hanno lasciato la regione alla ricerca di nuove opportunità con fotografie, lettere, mostre, una biblioteca, una sala multimediale per dibattiti ed incontri, una banca dati informatizzata ed un sito internet attraverso il quale sarà possibile la visita a distanza e la consultazione delle informazioni. ( comune di Mulazzo) TEL. 0187.437538 (c/o comune di Mulazzo).Visitabile: SABATO e DOMENICA. Orario: MATT: dalle 10:00 alle 13:00 –POM: 15:00 alle 18:00.







CASTELLO DI CASTEVOLI : (comune di Mulazzo)Nato da una piccola fortezza a presidio della strada romana per Piacenza, il Castello venne fatto costruire intorno al secolo XI dagli Estensi per poi passare ai Malaspina nel 1195. Interventi di restauro vennero commissionati da Tommaso I Malaspina nel Cinquecento che lo volle ingrandire per la ricca moglie Bianca Sicchi d’Aragona e per questo fece unificare il mastio centrale e la torre. Una leggenda locale narra che verso la fine del Settecento un giovane si travestì da donna per essere ricevuto dal marchese nella sua camera da letto e qui lo avrebbe accoltellato per vendicare i numerosi soprusi commessi in nome dello jus primae noctis. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1603, il figlio Francesco terminò l’opera che fece di Castevoli un complesso borgo feudale pianificato, con un’imponente residenza centrale e una possente cortina muraria fortificata a racchiudere le case del borgo. La storia ci racconta di numerose rivolte causate dal troppo lavoro richiesto dal marchese e dalla massiccia imposizione di tasse alla popolazione che portò a ribellioni che si protrasero fino al 1797, anno in cui terminò il dominio della famiglia Malaspina sul territorio. Da quel momento il castello rimase in uno stato di abbandono e solo nel 1990 i ruderi sono stati ristrutturati grazie al pittore Loris Nelson Ricci e alla moglie che nel 1998 rendono possibile la riapertura del Castello. Al suo interno ha sede un Centro Culturale Internazionale nel campo dell'arte e si trovano quadri, statue e progetti architettonici. TEL. 0187.850500 – 0187.850490 Visitabile su appuntamento per gruppi interessati a conoscere l’artista LORIS NELSON RICCI e la sua opera. PROPRIETARIO: LORIS NELSON RICCI






CASTELLO DI GROPPOLI E GAVEDO : (comune di Mulazzo) TEL. 0187.429100
PROPRIETARIA: RAFFAELLA FRANCESCA PAOLETTI

















CASTELLO DI PODENZANA :L'attuale castello di Podenzana, non lontano dal santuario della Madonna del Gaggio o della Neve, è il risultato di una totale ricostruzione in cemento armato risalente agli anni '50 del Novecento. Il primo riscontro scritto del castello risale a un documento di fondazione dell'abbazia di Aulla nell'884. Il castello e il borgo di Podenzana furono a lungo contesi tra il vescovo-conte di Luni e i Malaspina durante il XII secolo fino a quando, con l'accordo stipulato tra le parti nel 1201, i Malaspina vennero obbligati a demolire il castello col divieto di qualunque ricostruzione di opere fortificate. Passato quindi agli stessi Malaspina nel corso del XIII secolo, solo nel 1536, dopo le ripetute occupazioni dei genovesi del 1416 e del 1449, Podenzana divenne feudo indipendente. Agli inizi del XVIII si verificarono nuovi ingenti danni alle strutture del castello, devastato dal fuoco e dalle mine delle artiglierie nemiche a causa della guerra di successione spagnola. (comune di Podenzana) TEL. 0187.410024 (c/o comune di Podenzana).











CASTELLO DI BASTIA : ll castello di Bastia sorge al centro del paese omonimo, sopra un colle di circa 500 metri di altezza che si trova sopra all'abitato di Licciana Nardi, in posizione strategica per il controllo della strada di accesso al valico del Lagastrello che costituiva nei tempi antichi un punto di passaggio obbligato per spostarsi da Liguria e Toscana verso l'Emilia. Il castello è stato ottimamente conservato (ancora oggi è abitato) ed è quindi ancora ben riconoscibile il suo aspetto di massiccia fortificazione quadrata del XV° secolo, con quattro possenti torri cilindriche agli angoli ed una più alta all'interno con la funzione di maschio. Interessanti anche le feritoie ancora presenti sopra il redondone, aggiunte probabilmente nel XVI° secolo per il tiro con armi da fuoco, mentre non esistono più tracce della merlatura a coda di rondine tipica dei castelli Malaspiniani. L'ingresso originario, unico accesso al mastio e al cortile interno, è stato sostituito da una scalinata in pietra sotto la quale però si possono ancora notare gli scalini originali. Una curiosità: è famosa l’ultima castellana di Bastia, l'avvenente Anna Malaspina che fu inviata in missione diplomatica in Francia per conquistare il cuore di Filippo XV.(comune di Licciana Nardi) TEL. 0187.474199
VISITABILE SU PRENOTAZIONE. PROPRIETARIO: LUDOVICO FORMENTINI










CASTELLO DI CASTIGLIONE DEL TERZIERE :Il castello di Castiglione del Terziere si trova su un antico insediamento bizantino del VI-VII secolo. Originariamente di proprietà della famiglia dei Corbellari, il Castello passò ai Malaspina attorno al 1200. La struttura originaria era composta da un mastio, una torre a base quadrata e una cinta muraria, ma verso metà del 1300 Franceschino Malaspina commissionò alcuni interventi di ampliamento che portarono alla costruzione di una nuova ala destinata a residenza e di una torre cilindrica. Dal 1400 il complesso fortificato passò sotto il controllo dei Fiorentini che vi insediarono il Capitanato di Giustizia ed il castello venne adibito a residenza di funzionari. Dal 1969 l'edificio è di proprietà di Loris Jacopo Bononi e dal 1973 vi ha sede il “Centro di Studi Umanistici Niccolò V”. L'istituzione, intitolata ad un importante umanista lunigianese, si dedica allo studio e alla divulgazione di argomenti riguardanti la Lunigiana e a biografie ed opere di autori lunigianesi di tutti i tempi. A disposizione del centro c’è una importante biblioteca che ospita codici, manoscritti e libri a stampa dal XIV secolo ad oggi, numerosi testi fondamentali di storia e di letteratura di autori o argomenti lunigianesi. E' inoltre disponibile una ricca raccolta di microfilms di documenti antichi difficilmente consultabili presso gli Archivi di Stato. Tra le attività del Centro da ricordare la mostra "Fortificazione e Fabbriche Medicee in Lunigiana". E’ stata istituita anche una “Libera Cattedrale di Polifonia Vocale” per l'educazione musicale e ricerche di filologia musicale che ha al suo attivo oltre 200 concerti in Italia e all'estero (Europa, Usa). (comune di Bagnone) TEL. 0187.429100 VISITABILE SU APPUNTAMENTO TELEFONICO DI POMERIGGIOo via fax (n fax 018742922). PROPRIETARIO: LORIS JACOPO BONONI











CASTELLO DI FILATTIERA : (comune di Filattiera) TEL. 0187.458265 PROPRIETARIA: SILVIA BUGLIA SFORZA










CASTELLO DI MONTI:La leggenda vuole che sul sito del villaggio di Monti, nei pressi della sua Pieve sulla sponda destra del fiume Taverone, sorgesse l'antica città di Venelia, distrutta dai Longobardi durante la loro scesa in Italia alla metà del VII secolo. Proprio a fianco dell'antica pieve si trova la strada conduce alla località Monti Castello, posta sul colle che ospita il maniero medievale un tempo presidio a difesa della vicina via Francigena. L'esistenza del castello è documentata con certezza solo dal 1275 quando la zona compresa fra i torrenti Taverone e Civeglia erano sotto il dominio dei Conti di Moregnano che cedettero il possesso delle terre alla famiglia Malaspina di Villafranca nel 1355. Agli inizi del 1400 Monti divenne un feudo indipendente comandato dai marchesi Simone e Nicola Malaspina che, sconfitti dai Genovesi nel 1449, furono costretti a lasciare Monti sotto la signoria dei Campofregoso. Il castello dopo 14 anni tornò di proprietà dei Malaspina che intrapresero immediatamente opere di ampliamento e rafforzamento delle strutture difensive. Nel 1500 Monti fu incorporato nella circoscrizione del marchese Spinetta Malaspina insieme a Bastia, Licciana Nardi, Panicale, Poedenzana, Suvero e Terrarossa. Dopo 24 anni di pace il castello fu conquistato dal condottiero Giovanni dalle Bande Nere per poi tornare ai Malaspina nel 1638. Alla morte di Spinetta, il feudo si smembrò e Monti divenne parte del Granducato di Toscana. Il castello presenta una struttura di rettangolo irregolare nella quale svetta il possente mastio quadrato ancora dotato dei mensoloni in pietra sui quali poggiava l'apparato difensivo visibile anche su gran parte delle cortine murarie. Gli angoli sono rinforzati da torri cilindriche di diverse dimensioni, nella più massiccia delle quali si apre la porta di accesso principale un tempo dotata di ponte levatoio. Lungo tutto il perimetro murato è chiaramente visibile la merlatura ghibellina a coda di rondine, anche se i vuoti sono stati murati per costruire l'ampio tetto a falde. Il castello è immerso in una quiete quasi irreale, circondato da un bosco di lecci secolari ed un grande prato che fu quasi certamente il cortile esterno del castello o piazza d'armi. Anche il borgo sottostante conserva tracce delle antiche fortificazioni, soprattutto la porta occidentale, con l'arco originale ancora integro e torrette angolari dotate di merlatura. Il castello di Monti appartiene ancora ai discendenti dei marchesi Malaspina che lo usano come residenza estiva. E' visitabile solo esternamente, salvo particolari iniziative o occasioni. (comune di Liciana Nardi) TEL. 0187.474014 SOLO PER GRUPPI ORGANIZZATI CON PRENOTAZIONE ANTICIPATA.







CASTELLO DI TERRAROSSA:Il Castello venne costruito nel secolo XVI per volere di Fabrizio Malaspina, primo marchese di Terrarossa, per sostituire le funzioni residenziali di una vecchia fortificazione medievale. Anche il borgo di Terrarossa fu soggetto alle mutevoli condizioni politiche dei feudi malaspiniani i cui confini subirono continue modificazioni. Durante i secoli XV e XVI Terrarossa fece parte di diversi feudi malaspiniani tra i quali Olivola, Villafranca, Bastia, Filattiera e Monti subendo anche, nel 1416 e nel 1463, due occupazioni genovesi. Al 1581 risale l'istituzione del feudo indipendente di Terrarossa, assegnato a Fabrizio Malaspina che, dopo la morte dell'unico figlio maschio, decise di vendere il feudo al granduca di Toscana, il quale lo cede nel 1628 a Bernabò Malaspina di Filattiera. L'imponente castello, una delle più ampie residenze malaspiniane esistenti, venne realizzato su uno schema planimetrico quadrangolare con quattro baluardi atti alla difesa ed un ingresso sormontato da un arco in arenaria che conduce al cortile centrale sul quale si affacciano le sale coperte da volte a crociera per un complesso di 43 vani. La fabbrica di Terrarossa è talmente grande che il marchese ed i suoi successori non riuscirono a portarla a termine lasciando incompiuti diversi elementi architettonici tra i quali alcuni baluardi.Le strutture orizzontali sono prevalentemente costituite da volte a crociera, anch’esse realizzate in ciottoli di fiume: unica eccezione è la volta a padiglione del salone principale, costruita in mattoni.
Il castello occupa una superficie di 1250 metri quadrati, per un complesso di 43 vani; si tratta di una delle più ampie residenze malaspiniane esistenti.
Il Marhese Fabrizio subisce un grave lutto e non riesce a portare a termine la realizzazione del Castelo, che cede prima al granduca di Toscana, il quale lo ricede nel 1628 a Bernabò Malaspina di Filattiera. Attualmente il Castello, inglobato in un edificio di civile abitazione denominato “Castelletto”, è sede di sale per convegni, di una foresteria e dell'ufficio per le informazioni turistiche. (comune di Licciana Nardi) TEL. 0187.423053- OSTELLO-UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE _APERTO TUTTI I GIORNI Dalle ore 14.30 alle 18.30 ESCLUSO IL LUNEDì




CASTELLO DI VERRUCOLA :Il castello della Verrucola, situato tra il torrente Mommio ed il canale di Collegnago, è un prezioso esempio di architettura medievale. Con le sue grandiose opere fortificate domina la via che dalla via di Magra conduce ai valichi della Lunigiana orientale, verso la pianura reggiana e parmense dove è nota la resistenza fin dal 1044, di una residenza fortificata in cui i nobili Bosi avevano stabilito la sede del loro dominio. Tracce del primitivo impianto restano evidenti nella tipologia dell'imponente mastio centrale ed in alcuni tratti delle mura di cinta. Nel 1300 Spinetta Malaspina il Grande ne ottenne la proprietà e lo ampliò aggiungendo delle possente torri di fiancheggiamento accanto al mastio originario e completando la cinta perimetrale. Il crollo del dominio di Spinetta ad opera di Castruccio Castracani degli Alteminelli signore di Lucca, il terremoto del 1841 che impoverì la zona e il progressivo affermarsi del centro politico e mercantile di Fivizzano determinarono il lento declino della Verrucola, l'antica rocca perse così ogni valore strategico. Nel secolo XV fu costruita a fianco del castello la chiesa di Santa Margherita caratterizzata dal bel loggiato rinascimentale ad archi in pietra serena. La struttura attuale del castello mantiene l’originaria sovrapposizione di tre grandi saloni e di particolare interesse, dal punto di vista strutturale, è la cosiddetta volta della sala d'armi al pian terreno, impostata sul massiccio pilastro centrale di forma ottagonale. Gli interventi di restauro, condotti dall’attuale proprietario, lo scultore Pietro Cascella, permettono il godimento di uno dei complessi fortificati più suggestivi della Lunigiana. (comune di Fivizzano) TEL. 0585.92466 – 0585.92444 Visitabile su appuntamento: VENERDI’ dalle 13:00 alle 17:00 PROPRIETARIO: PIETRO CASCELLA.VISITE SU APPUNTAMENTO.








CASTELLO MALASPINA :Il Castello di Fosdinovo si trova nel borgo omonimo e domina ancora oggi con la sua imponente mole trecentesca la costa Tirrenica sottostante e la Val di Magra che si apre alle sue spalle. Posto in posizione strategica sulla sommità di un’altura di 550 metri di altitudine per controllare lo sbocco al mare della Lunigiana e delle sue strade particolarmente frequentate nel Medioevo soprattutto presso i valichi appenninici, si hanno notizie del castello di Fosdinovo a partire dal 1124 come subfeudo dei Vescovi di Luni, controllato dai nobili di Erberia ai quali succedettero i laici marchesi Malaspina che portarono al tramonto il potere vescovile su queste terre. Agli inizi del XIV secolo Spinetta Malaspina, signore dell'intera Lunigiana, trasferì la sede marchesale dal vicino castello della Verrucola di Fivizzano proprio a Fosdinovo. Poco dopo il signore di Lucca, Castruccio Castracani, tenne sotto assedio il castello con 6000 fanti e 1000 cavalieri sottraendolo temporaneamente ai Malaspina che riuscirono a riprenderselo dopo il declino del grande condottiero lucchese nel 1334. Il castello fu successivamente rinforzato ed ampliato con torrette, torrioni cilindrici e merlatura a coda di rondine. Altri possenti torrioni e bastioni furono aggiunti sul fronte interno rivolto al paese e, pur mantenendo esternamente le severe forme militari, l'interno del castello divenne una delle più raffinate dimore signorili del tempo, con sale affrescate e altre raffinatezze. Furono aggiunti in epoca rinascimentale anche il cortile, le troniere per cannoni e varie feritoie per armi da fuoco minori lungo la cinta muraria. Presso l'ingresso principale è ancora scolpito un cane con in bocca lo spino fiorito, ricordo degli stretti legami fra i Malaspina e gli Scaligeri. Molte leggende aleggiano sul castello di Fosdinovo; per esempio si racconta che in questo maniero abbia soggiornato Dante Alighieri, evento storicamente improbabile. Si narra in oltre che in una delle stanze del castello esista un “pozzo della dimenticanza”, un trabocchetto irto di lame che sfociava in un canale vicino nel quale la marchesa Cristina Adelaide Pallavicino, sposa di Ippolito Malaspina, faceva precipitare i propri amanti una volta soddisfatti i propri istinti. E’ probabile che il trabocchetto esistesse ma venisse utilizzato per eliminare i nemici politici della potente casata. Come in molti altri manieri della Lunigiana, anche a Fosdinovo pare si aggiri un fantasma. Si tratterebbe della marchesina Bianca Maria Aloisia Malaspina che si instaurò una relazione amorosa con un giovane stalliere. A nulla valsero le esortazioni e le minacce dei familiari che, dopo il rifiuto della ragazza di sposare il nobile imposto dai genitori, uccisero il giovane stalliere e murarono Bianca Maria assieme al suo cane (simbolo di fedeltà verso il ragazzo amato) e ad un cinghiale (simbolo di ribellione verso la volontà dei genitori): da allora sembra che vaghi nel castello per far conoscere a tutti la sua triste storia. Il castello è ancora oggi proprietà dei marchesi Torrigiani-Malaspina, che recentemente hanno curato il suo restaurato ricostruendo alcuni tra gli ambienti più significativi dell'antica dimora feudale. E’ possibile visitare il castello Malaspina di Fosdinovo a pagamento su appuntamento (comune di Fosdinovo) TEL. 0187.68891 Chiuso il martedì. Visita guidata, orario ESTIVO: MATTINO, prima guida 10:00, seconda guida 11:00. POM : prima g.16:00, seconda g. 17:00, terza g. 18:00. orario INVERNALE: MATT: prima g. 10:00, sec. g. 11:00. POM: prima g. 15:00, sec g. 16:00, terza g. 17:00 BIGLIETTO: INTERO € 3,50 – RIDOTTO 1,50 ( per gruppi superiori a 10 Unità e per ragazzi dai 6 ai 16 anni)





CASTELLO DELL’AQUILA: (comune di Fivizzano) in corso di restauro TEL.335.6628357 PROPRIETARIA: GABRIELLA GIRARDIN FAVENO Il castello domina l’antico borgo di Gragnola.




CASTELLO DI COMANO:Comano si trova nell'alta valle del fiume Taverone, alle pendici dell'Alpe di Camporaghena, ai confini con le province di Parma e Reggio Emilia. Il suo antico castello fungeva da estremo baluardo ai due importanti passi appenninici dell'Ospedelaccio e del Cerreto. Il primo documento nel quale viene citato l’antico borgo risale all'824 quando viene donato al nascente monastero di Aulla il “locus di Comano” (abitato già in epoca romana) di cui faceva parte anche il suo castello che aveva la funzione di proteggere la comunità locale. In epoca medioevale il territorio di Comano fu sottoposto in un primo tempo all'egemonia degli Estensi ai quali succedettero solo nella seconda metà del XII secolo i Malaspina, prima indirettamente tramite la famiglia vassalla dei Dallo, poi, con l’assassinio di Manuele Dallo ad opera dei fratelli nella prima metà del XIV secolo, il borgo venne attaccato e conquistato da Spinetta Malaspina che uccise e decapitò gli assassini ed annesse il borgo al feudo della Verrucola di Fivizzano. Nel 1478 Comano passò sotto la dominazione della repubblica di Firenze. Nella struttura del castello svetta la grossa torre a base circolare racchiusa da un’ampia cinta muraria dotata di torri di fiancheggiamento. La torre, o dongione, dovrebbe risalire al XIII secolo, mentre le mura che la circondano sembrano essere successive, si pensa del XV secolo. Sono presenti anche le rovine di un palazzo che sembra essere di epoca posteriore, forse moderna. La sommità del dongione è caratterizzata dalla presenza di una merlatura guelfa e delle scale esterne in muratura che consentono l’accesso all'interno della torre. L'ingresso all'interno della torre avveniva originariamente attraverso un piano rialzato costituito da strutture lignee retrattili. Oggi dell’antico castello rimangono solo ruderi, ma l’amministrazione comunale, proprietaria del complesso fortificato, mira ad un recupero della struttura simbolo del glorioso passato del territorio. (comune di Comano) TEL. 0187.486017

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